PASSAGGIO DEL PERSONALE CIVILE AL DOG
La risposta data dall’On.le Caliendo il giorno 6 ottobre U.S., in ordine alla “riorganizzazione della giustizia minorile”, all’On.le Palomba è molto grave nei contenuti, e non solo: non si è pensato di chiedere ai rappresentanti dei lavoratori il loro pensiero in proposito.
Il Sottosegretario ha affermato che lo schema di regolamento riorganizzativo di tutto il Ministero della Giustizia avrebbe previsto il passaggio al DOG di tutto il personale del comparto Ministeri, mentre il DAP si sarebbe occupato esclusivamente della Polizia Penitenziaria e dei detenuti, con tutto ciò che afferisce alla loro gestione.
Appare singolare che in questo modo la storia dell’Amministrazione Penitenziaria di questi ultimi 50 anni venga, con questo provvedimento, azzerata realizzando in tal modo un carcere consegnato esclusivamente alla sicurezza che verrebbe assicurata attraverso la chiusura delle persone detenute.
Viene inoltre annullata completamente l’esperienza trattamentale condotta negli anni che vanno dalla riforma del 75 in poi. Non solo, la creazione di macro regioni, in cui il Dirigente del DOG dovrà decidere che un funzionario, in possesso dei requisiti minimi richiesti, possa lavorare in carcere piuttosto che in tribunale svilisce tutti. Svaluta il funzionario che ora opera al DAP, e quello che presta il suo lavoro nelle cancellerie, per non parlare poi degli impiegati che collaborano alla gestione degli Istituti nella qualifica di appartenenza che, – anche se bassa - tuttavia non sempre è adeguatamente riconosciuta.
Questo quadro permettere di leggere – ora per allora - la circostanza che i profili professionali siano stati cambiati contra legem, riducendoli a contenitori di inesistenti “ chiacchiere” buone solo a confondere le idee.
Ma buoni anche per tutti gli usi.
Gli unici che si “salvano” sono – al solito - i Dirigenti Penitenziari , che appartenendo al Comparto sicurezza, cadono – come sempre - in piedi.
Bisogna inoltre rappresentare che anche il passaggio della Giustizia Minorile costituisce un obbrobrio: sarebbe stato più semplice e più logico riportarla sotto l’egida del DAP. Bisognava forse trasportare alcuni posti di Dirigenza altrimenti persa al DOG?
La RdB – USB chiede con forza che, se proprio deve essere riorganizzato il ministero, venga salvaguardata la storia, l’esperienza, le prerogative e la specificità del personale penitenziario attraverso l’inserimento del personale attualmente appartenente al Comparto Ministeri nel Ruolo Tecnico della Polizia Penitenziaria.
Parimenti deve essere salvaguardata l’esperienza di chi lavora con fatica, senso di sacrificio e impegno negli Uffici Giudiziari. L’unificazione, non serve a nessuno, anzi serve a mettere “pezze” per nascondere le voragini che la politica del personale sta realizzando, quasi che la “ giustizia” non sia un sevizio al cittadino.
A questo punto, se tutto dovesse rimanere - come è stato previsto – preso atto che la politica si sta occupando di revisione della Costituzione potrebbe essere utile abrogare l’articolo 27……. Almeno così non ci saranno ipocrisie ulteriori.
Si reitera la richiesta di incontro con le SS.LL.