[DGMC] Situazione UEPE e USSM, la USB richiede un incontro al Ministro
La USB P.I. – Giustizia in occasione dell’incontro avuto il 20 giugno 2019, ebbe a rappresentare e denunciare la drammatica situazione degli UEPE e degli USSM e registrò la sua disponibilità all’ascolto.
Questo settore adulti e minori Con la costituzione del DGMC, nonostante i propositi e le buone intenzioni è rimasta la cenerentola della giustizia.
Tutto questo mentre si sbandiera una riforma epocale utile ad allineare l’Italia ai migliori modelli di “probation europea.
Gli UEPE possono contare su circa 800 unità su tutto il territorio nazionale che dovrebbero seguire 54.933 casi tra misure alternative, messe alla prova e collaborazione con gli istituti ( dato rilevato al 31.12.2018).
Una sproporzione che, vista l’eterna emergenza e il disastro organizzativo, è utile ad abbassare paurosamente gli standard ed i livelli di qualità altro che allinearsi agli standard europei.
Il neo istituto della messa alla prova rischia di abortire o svilirsi delle sue potenzialità perché gli UEPE sono al collasso nonostante i lavoratori, grazie alla loro professionalità ed abnegazione, cerchino di garantire livelli di qualità certificati dai bassi livelli di recidiva, agli esiti della misura alternativa dell’affidamento.
Per fortuna, a suo dire Ministro, a “restituire credibilità al sistema”, ci penserà il controllo della polizia penitenziaria, soluzione che per USB e gli operatori crea non poche riserve.
Da tempo come USB rivendichiamo che occorre riqualificare il servizio restituendogli la dignità che merita al pari degli altri settori nonché procedere a nuove e massicce assunzioni per potenziare il servizio, per un’ovvia esigenza di ricambio generazionale e una necessità di trasferire i saperi.
Sono passati “appena!” diciannove anni dalle ultime immissioni e oggi si parla di 250-300 assunzioni che, nelle condizioni date, riusciranno a malapena a coprire il turn over dei pensionamenti previsti a cui si dovrà aggiungere la quota 100.
Quel che stupisce che per la grave carenza di personale amministrativo, indispensabile al funzionamento quotidiano degli UEPE e degli USSM, nessuna proposta o prospettiva è stata fatta. Non vorremmo che anche in questi settori della giustizia si ricorresse all’utilizzo di volontari, così come da qualche parte è stato già proposto.
Triste e vergognoso déjàa-vu già vissuto negli uffici giudiziari: si dequalifica il servizio e piuttosto che colmare i vuoti di organico si preferisce “de-professionalizzare”.
La USB ribadisce che le assunzioni, ripartite tra giustizia adulti e minori, sono assolutamente insufficienti e con piante organiche che vedono, in particolare per le sedi di servizio, uno scarso numero di assistenti sociali, per non parlare del personale amministrativo.
Per cui ancora una volta assisteremo alla solita tristissima “guerra tra poveri”.
Le circolari dipartimentali dipingono un mondo fantastico e producono un ritratto alquanto suggestivo per quanto riguarda la sicurezza sociale e la giustizia prossima di comunità; la situazione disgraziatamente fotografa invece una cruda realtà: uno sparuto drappello di operatori giunti ormai allo stremo; spesso non ci sono le auto di servizio o se ci sono mancano gli autisti; assoluta insufficienza dei fondi per il servizio esterno sul territorio; aree Inter distrettuali che arrancano per fare fronte alle necessità delle migliaia di persone messe alla prova.
Di contro nel Comparto Sicurezza si assume senza soluzione di continuità.
A fronte di una situazione al collasso il Dipartimento è ricorso all’utilizzo massiccio degli esperti di servizio sociale con contratto libero professionale.
La Usb ha più volte stigmatizzato con l’amministrazione i ritardati pagamenti e il mancato rinnovo, in alcuni Inter distretti, del contratto per questi lavoratori, oltre ad avere rimarcato che il tipo di contratto configura un vero e proprio precariato nel settore, le cui ricadute negative si riflettono sulle condizioni di lavoro di questi professionisti e sul servizio all’utenza. Utenza che subisce la “passata di mano” più e più volte stante la precarietà di questo tipo di contratto, con buona pace della tanto reclamata, necessaria, continuità.
La USB, alla luce di quanto sopra esposto, chiede a lei Ministro un incontro urgente per meglio esporre le difficoltà degli operatori del settore e la fatica che affrontano quotidianamente per costruire percorsi di legalità in un sistema al collasso.