Contratto Integrativo: Lettera al Ministro

Il contratto integrativo di Ministero, firmato il giorno 15 u.s. è illegittimo: infatti hanno firmato solo due sigle, che non raggiungono la maggioranza dei lavoratori. Ma quello che, in questa sede, si vuole denunciare con forza sono le modalità scorrette che l’Amministrazione della Giustizia non può consentire né ai suoi Dirigenti, né alle OO.SS.

Lo sforzo di questa sigla è stato da sempre quello di aver cercato di fare un sindacato onesto, nell’interesse dei lavoratori, ma da parte dell’Amministrazione non abbiamo trovato analoga lealtà. Infatti, e segnatamente in questa circostanza, giova ricordare alcuni fatti gravissimi:

• La convocazione del 15 dicembre era stata firmata dall’On.le Sottosegretario e recita testualmente che la convocazione era per “valutare la sottoscrizione di un accordo stralcio” “per il solo personale dell’Organizzazione Giudiziaria”

• Il documento del DAP su cui le OO.SS. sono state chiamate a discutere il giorno 14 era sostanzialmente diverso da quello presentato all’indomani, quando a Via Arenula si sarebbe dovuto firmare. Le diversità e l’impostazione erano talmente diverse che non è possibile che il testo sia stato emendato. Piuttosto l’Amministrazione ha presentato una finta proposta di accordo piena di strafalcioni, non condivisibili, sui quali tutte le OO.SS. si sono espresse contro, per evitare il confronto, quello vero sui punteggi da attribuire, sia sui titoli di studio, che sui titoli di servizio. Inoltre il numero delle riqualificazioni previste è estremamente basso per un personale che, non solo le aspetta da anni, ma soprattutto che ha lavorato in costante carenza di organico.

• E’ vergognoso che il rappresentante nazionale di una delle sigle firmatarie abbia affermato che “erano d’accordo con l’Amministrazione”. Si tratta di un accordo preso sottobanco con il solo scopo di avere dei favori da quei vertici dell’Amministrazione: è sempre la stessa persona che va dai lavoratori promettendo benefici – che peraltro poi ottiene -. E l’accordo è palesemente stato giocato al ribasso: Non si può dire che è una vittoria la riqualificazione per sole 2300 persone quando, contrattando, si poteva rialzare, almeno a 4000 unità la quota delle riqualificazioni.

• L’Amministrazione non si può consentire il lusso di scegliersi i sindacati con cui trovare accordi al ribasso contro i propri dipendenti, né tantomeno può farlo una organizzazione sindacale che dovrebbe fare gli interessi dei lavoratori, ma evidentemente così non è.

• L’Amministrazione non può consentire che venga cancellata una proposta, che contemplava un punteggio maggiorato, per tutti quei lavoratori che operano nelle situazioni di difficoltà, determinate dalla carenza di organico, solo perché un sindacato “amico” – prevedendo mugugni al proprio interno l’ha voluta cassare. Va detto che la sigle presenti si erano espresse positivamente in tal senso.