Giustizia Riparativa – Riforma Ministra Cartabia e conseguenti gravi ricadute sul personale.

Nazionale -

Al Capo Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità

Dott.ssa Gemma Tuccillo

 

                                             Al Dirigente Esecuzione Penale Esterna

Dott.ssa Lucia Castellano

 

Al Dirigente Generale del personale, delle risorse e per –

l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile

Dott. Giuseppe Cacciapuoti

 

Ufficio garante nazionale dei diritti

delle persone private della libertà personale

Dott. Mauro Palma

 

 

Oggetto: Giustizia Riparativa – Riforma  Ministra Cartabia e conseguenti gravi ricadute sul personale.

 

La  USB P.I. – Giustizia  segnala il malcontento e la forte preoccupazione che serpeggia tra  i professionisti che operano negli UIEPE, UDEPE, ULEPE del territorio nazionale e sedi distaccate alla luce della nuova riforma della giustizia riparativa attualmente in discussione.

Premesso che la riforma in atto, salutata favorevolmente sia da questa O.S. che dai funzionari del servizio sociale rivoltisi numerosi alla USB,  disegnerebbe un’auspicabile prospettiva di un potenziamento della giustizia riparativa con la previsione di accesso a tale paradigma  in ogni fase del procedimento.

 

Inoltre rappresenterebbe un portato di grande civiltà poiché,  attraverso lo sviluppo e l’incremento delle opportunità di accesso alle forme di probation giudiziale si potrebbero, concretamente, ampliare le possibilità di costruzione di una Giustizia di Comunità.

La previsione normativa contempla  l’accesso all’istituto della messa alla prova anche a reati con pena edittale fino a sei anni;  inoltre , alcune misure alternative alla detenzione, entro il limite dei quattro anni della pena inflitta, attualmente di competenza del Tribunale di Sorveglianza, verrebbero direttamente comminate dal Giudice della cognizione.

La preoccupazione e il malcontento sono dettati dalla inadeguatezza delle piante organiche attuali e dalla gravissima carenza di personale che da anni attraversa il settore e che mette a dura prova chi vi opera sia a livello degli educatori che amministrativi.

La previsione normativa se portata a compimento non può non prevedere un cospicuo investimento in termini di personale e di strumenti idonei atti a far decollare la riforma, diversamente occorre dichiararne il fallimento ancor prima di iniziare.

Alcuni dati per chiarire le difficoltà riscontrate in questi anni nelle condizioni date.

 

Le articolazioni locali di codesto Dipartimento,  a fronte di un ampliamento dell’ area di esecuzione penale esterna   in ragione della legge 67/2014, ha visto un incremento esponenziale della casistica in carico (vedi tabelle)

( Dati Dipartimento Giustizia minorile e di comunità)

 

UFFICI DI ESECUZIONE PENALE ESTERNA SOGGETTI IN CARICO

Tipologia di incarico

31.12.2018

15.1.2019

15.1.2021

Misure

54.933

55.014

60.371

Indagini e consulenze

38.954

39.523

43.401

Totale soggetti in carico

93.887

94.537

103.772

 

L’unica risposta  alla già citata complessa situazione professionale e organizzativa, in termini di risorse, è stata l’assunzione, dal 2019 ad  oggi , di 522 funzionari della professionalità del servizio sociale, dopo ben 23 anni di assenza di concorsi.

Tale incremento  appare notevolmente insufficiente rispetto alle reali esigenze di organico.

La  USB, inoltre ,  ha sempre denunciato l’evidente sperequazione di investimento    tra  personale del Comparto Sicurezza e del  Comparto Ministeri, nonché una visione, piuttosto miope, che promuove solo a parole  l’implementazione di una esecuzione penale esterna “in linea con i migliori modelli di probation europea” così come spesso ricordato  dai vertici di Codesta Amministrazione, purtroppo nei fatti il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Appare pleonastico ricordare al Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità che il ruolo del Funzionario di Servizio Sociale è quello di interagire con la realtà esterna e con le risorse presenti o attivabili sul territorio, per costruire percorsi atti a favorire il reinserimento sociale, svolgendo contestualmente una funzione promozionale nel territorio, finalizzata alla strutturazione di contesti sensibili alla giustizia comunità.

Un dato significativo lo riscontriamo dalla comparazione (Fonte Antigone) tra le persone prese in carico dagli UEPE al 31.1.2021 (misure alternative, indagini e consulenze) che sono 103.772, e gli ingressi negli Istituti di pena, che sono, alla stessa data, 53.329.

 

In media ogni FPSS gestisce 180 persone contemporaneamente.

 

L’UNIONE SINDACALE DI BASE  SOTTOLINEA CHE :

  • le piante organiche, recentemente revisionate , nel diminuire il numero dei funzionari FFSS, non hanno tenuto in considerazione ,  né il personale che nel frattempo verrà posto in quiescenza, né l’impatto numerico sul lavoro quotidiano, prodotto come suddetto, dall’introduzione dell’istituto della Messa alla Prova,   tanto meno i carichi di lavoro gravanti sulle lavoratrici e lavoratori;
  • tale carenza oltre a gravare sul personale, provocando pesanti ricadute sul benessere organizzativo e psico-fisico, non consente l’adeguato perseguimento della mission a favore delle persone sottoposte ad interventi dell’autorità giudiziaria;
  • gli Uffici non sono in grado di affrontare adeguatamente i propri compiti istituzionali e se già il malessere di tutti i lavoratori è manifesto, di qui a breve si prevede il raggiungimento di una situazione non più fronteggiabile da alcun punto di vista;
  • le pesanti ripercussioni che dette disfunzioni hanno sull’utenza in termini di puntualità verso gli adempimenti richiesti dagli organi istituzionali (Magistratura Ordinaria, Magistratura di Sorveglianza, Istituti penitenziari ecc.);
  • la grave carenza di personale amministrativo, le cui funzioni sono indispensabili per  garantire il buon funzionamento dell’ufficio, funzioni che molto spesso vengono svolte dai funzionari del servizio sociale, distogliendoli dai loro compiti di istituto.

 

La USB, pertanto, chiede a codesta Amministrazione se rispetto alla norma in itinere sia stata elaborata una strategia capace di dare risposte a breve, medio e lungo termine o se come al solito si enunciano ed annunciano riforme che graveranno sulla buona volontà e sul senso di responsabilità di chi opera in prima linea.

 

Questa O.S., memore dei fallimenti passati,   rappresenta con forza al Capo del Dipartimento la necessità di adottare sollecitamente una “politica attenta” che sostenga l’attività degli UEPE  e dei FPSS, in particolar modo, che garantisca a questi Uffici la possibilità svolgere al meglio, per i cittadini imputati o condannati e per la collettività, il lavoro a cui sono chiamati, la cui mission è operare a favore della prevenzione della recidiva, del reinserimento sociale delle persone che si sono rese autori di reato, e per collaborare con le altre istituzioni a realizzare sicurezza sociale.

 

Occorre evidenziare infine, alla luce degli sviluppi normativi degli ultimi anni che hanno visto gli Uffici periferici dell’Amministrazione ,  investiti di sempre maggiori competenze, sia oggi più che mai impellente riqualificarne l’operatività anche da un punto di vista digitale, con lo sviluppo di applicativi studiati ad hoc (e non adattando altri sistemi), con l’obiettivo di rendere il loro prodotto istituzionale, rilasciato in diversi momenti del processo penale e del circuito penitenziario, quanto mai forte ed affidabile.

 

Si segnala inoltre l’opportunità e l’importanza di costituire un Tavolo permanente che interessi anche gli uffici periferici attraverso la partecipazione di rappresentanti dei FFSS al fine di affrontare  le tematiche sopra riportate ed individuino ipotesi risolutive da portare nelle sedi opportune.

 

La USB, alla luce di quanto rappresentato  chiede un incontro urgente e inderogabile con il Capo del Dipartimento del DGMC, entro e non oltre venti giorni da oggi da svolgersi alla presenza, oltre alla parte sindacale, di una rappresentanza di funzionari di servizio sociale. La richiesta è giustificata dal fatto che chi opera in prima linea  possa esprimere, sulla base della propria esperienza  e competenza professionale, proposte  e soluzioni per questo settore strategico della giustizia italiana.

 

Si resta in attesa di urgente riscontro, sottolineando che trascorso inutilmente  il tempo dei venti giorni, questa O.S. si riterrà libera di mettere in campo tutte le iniziative che la gravità del caso  richiede.

 

Cordiali saluti.

 

Roma, 25 agosto 2021

 

USB P.I. – Giustizia DGCM                                                          USB P.I. – Giustizia

          Ines Bernacchia                                                                      Giuseppa Todisco