[DGCM] CALLIOPE e modelli di Probation europei.

Nazionale -

Il 21 giugno u.s. si è tenuto un tavolo di confronto tra il DGMC e le OO.SS, riguardante la gestione del sistema operativo “Calliope“, incontro necessario in ragione delle  numerosissime segnalazioni da parte del lavoratori e delle lavoratrici del settore, soprattutto in merito al malfunzionamento dell’applicativo in questione e della sua gestione nei posti di lavoro.

Abbiamo evidenziato come le problematiche relative alla gestione del sistema operativo in questione, di fatto, costituiscono solo la “punta dell’iceberg”, solo uno degli aspetti che sono riconducibili a problemi organizzativi denunciati molte volte e mai risolti.

Troppi uffici senza una dirigenza stabile, poca chiarezza rispetto al modello organizzativo nel quale deve trovare collocazione la gestione dell’applicativo Calliope, aumento esponenziale dei carichi di lavoro a causa del mancato turn over, assenza di una valutazione realistica dei carichi di lavoro assegnati, cronica carenza di figure professionali, prime fra tutte quella degli assistenti amministrativi, mancata previsione di attivazione di procedure concorsuali per integrare le piante organiche di queste figure diventate ormai numericamente quasi inesistenti, sono solo i temi più urgenti che necessiterebbero di un intervento immediato. Per contro, tale situazione, ascrivibile alla totalità dei posti di lavoro, genera conflittualità tra un personale esasperato ormai da promesse e impegni mai mantenuti, incidendo in maniera profondamente negativa sul “Benessere organizzativo”.

Partendo dall’assunto, come indicato dalla Ministra Cartabia nel corso di un recente incontro con le OO.SS., che la “mission” del Dipartimento è quella “dell’implementazione  di un modello di Giustizia di Comunità in linea con i migliori modelli di Probation europei“, abbiamo chiesto all’Amministrazione come intenda perseguire tale obiettivo, dal momento che il personale di Servizio Sociale, che in primis dovrebbe essere impegnato in tale direzione, rimane invece schiacciato da adempimenti meramente amministrativi per la quasi totalità del proprio tempo lavoro.

Con la determinazione di cui necessitano le situazioni urgenti, abbiamo chiesto all’Amministrazione di vigilare concretamente sui processi che si avviano nelle sedi locali da parte della Dirigenza, di implementare percorsi formativi che trovino spazio all’interno dell’orario di lavoro, prevedendone di specifici anche di tipo informatico, stante la necessità dell’utilizzo sempre più intenso di strumentazioni tecnologiche che la pandemia, ancora in corso, ha reso strumenti indispensabili per il raggiungimento di obiettivi sia in termini di efficacia che di efficienza.

In chiusura, ma non da ultimo, abbiamo chiesto all’Amministrazione di impegnarsi ad emanare una circolare, rivolta ai Dirigenti locali, che preveda il confronto con le OO.SS. territoriali per addivenire a soluzioni organizzative che mettano al centro del dibattito il benessere organizzativo.

Vigileremo affinchè questo incontro porti a soluzioni concrete, convinti che non si possa più rinviare il momento di dare una risposta alle numerose criticità che, lavoratrici e ai lavoratori del settore, affrontano quotidianamente.