UEPE: La USB interviene, ancora una riforma a costo zero, @usbsindacato

In allegato l'intervento della USB sulla questione degli UEPE.

Roma -

USB SOSTIENE LE RIVENDICAZIONI

DEI LAVORATORI DEGLI UFFICI DI ESECUZIONE PENALE ESTERNA

 

 

Con la recente riorganizzazione del settore a seguito del nuovo regolamento del Ministero, d.p.c.m. 15 giugno 2015 n. 84: "Regolamento di riorganizzazione del Ministero della giustizia e riduzione degli uffici dirigenziali e delle dotazioni organiche", il Ministro in primis e tutti i vertici dell’Amministrazione hanno dichiarato di volersi allineare agli altri Paesi Europei nella costruzione di un’area del Probation seria e affidabile. Ma questa asserita riforma avviene a costo zero e sulla pelle del Personale del Comparto Minister, laddove poco meno di 1000 Funzionari della professionalità di servizio sociale gestiscono sul territorio nazionale circa 40.000 unità tra misure alternative alla detenzione e sanzioni sostitutive, a fronte di una popolazione carceraria di 53.700 ristretti che vede impegnati 50.000 poliziotti penitenziari, oltre agli altri profili professionali penitenziari. L’ultimo concorso per l’assunzione di assistenti sociali risale al 2000 e gli UEPE si ritrovano con un’età media degli operatori molto alta e tanti di loro sono ancora in servizio per gli effetti della riforma Fornero. Insomma, si tratta di Uffici "a rischio" e nonostante tante belle parole spese durante la fase conclusiva degli Stati generali dell’esecuzione penale, quando gli operatori dell’esecuzione penale esterna siano stati indicati e riconosciuti come “vero volano del sistema sanzionatorio penale”, non si pensa in alcun modo ad assumere nuovo personale di servizio sociale. In compenso si sta procedendo all’istituzione dei cosiddetti “Nuclei di Polizia Penitenziaria”.

Con l’immissione “organizzata” della nuova componente di Polizia penitenziaria, connotata, sia per cultura professionale sia per prassi operative di riferimento, da un così “alto valore specifico”, il sistema dell’Area Penale Esterna è alle soglie di una riforma globale “strisciante”, destinata a trasformare strutturalmente tale Servizio e a modificarne radicalmente l’intera organizzazione del lavoro.

 

Trattandosi di riforma che riguarda tutta la forza lavoro e non solo la componente di Polizia penitenziaria, la USB Penitenziari, quale portavoce dei funzionari della professionalità di Servizio Sociale e del personale tutto operante all'interno degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna, ha chiesto di presenziare all'incontro sindacale sulla bozza di decreto ministeriale concernente l’istituzione dei nuclei di Polizia Penitenziaria presso gli stessi Uffici, indetto dal Capo del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità per il 9 agosto e poi rinviato a data da destinarsi.

 

La scrivente O.S. chiama tutte le lavoratrici e i lavoratori degli UEPE - un Servizio che da più di 40 anni costruisce percorsi di reinserimento sociale e sicurezza con e per le persone condannate e imputate - a mobilitarsi perché

• la gravissima carenza di risorse umane e materiali che attanaglia gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna sul territorio nazionale sia posta al centro dell’attenzione dei vertici politici e amministrativi;

• sia rispettato il peculiare lavoro tecnico-scientifico che caratterizza la loro professionalità.