[DAP DGMC] SMART WORKING EMERGENZIALE RIUNIONE CONGIUNTA DEL 29 OTTOBRE

Roma -

  DI seguito il testo delle osservazioni fornite sulla bozza di accordo sullo smart working.

 

Al Dipartimento  dell’Amministrazione Penitenziaria

Al Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità

 

Oggetto: Accordo sull’attuazione del lavoro agile – Osservazioni della USB

La scrivente O.S., come concordato durante la riunione del 29 u.s., di seguito fornisce le osservazioni alla bozza di accordo.

Preliminarmente segnaliamo che è da tempo che richiediamo l’apertura di un tavolo sindacale di confronto sullo smart working, per la USB non è un esercizio di stile definire un buon accordo che recepisca le istanze dei lavoratori, vi è la necessita che in questa fase emergenziale si possa realmente consentire ai lavoratori di stare in presenza il meno possibile per cui richiediamo all’amministrazione un impegno reale e straordinario sull’applicazione dello stesso presso le sedi centrali e periferiche di tutti e due i dipartimenti in indirizzo. L’arretratezza tecnologica non può essere la scusa per negare, come è successo in passato, le tutele ai lavoratori in questa fase.

            Prima tra tutto si richiede la mappatura dei cosiddetti lavori “smartabili”, questa O.S. già dall’inizio della pandemia aveva richiesto tale studio, ma nulla è stato definito o riferito. Si richiede di inserire nell’accordo un’elencazione ridotta in modo da consentire territorialmente una copertura “tecnica” ai dirigenti e OO.SS.

            Per quanto riguarda l’accordo così come presentato, si analizzano qui di seguito gli articoli inserendo le osservazioni di questa O.S.:

  • Art. 1, al comma 4 vanno considerati sia i lavoratori fragili diretti che quelli indiretti (per diretti intendiamo coloro che sono affetti dalle patologie previste dal ministero della Salute a tale riguardo/la "fragilità" è attestata dal medico competente; indiretti coloro che convivono con familiari affetti dalle medesime che può essere soggetta a verifica da parte dell'amministrazione), e devono essere esclusi dalla percentuale minima del 50%. Al comma 5: salvo che le strumentazioni necessarie devono essere fornite dalle amministrazioni, si richiede che la concessione dello smart working non sia negato per carenza della stessa, ma che si individuino attività da svolgere anche senza strumenti tecnologici. Al comma 7 punto a, si chiede che venga inserita anche l’ipotesi di co-working; al punto b, il servizio esterno deve essere riconosciuto anche in smart working (a titolo esemplificativo, ma non univoco, ricordiamo che gli Assistenti sociali svolgono molto del loro mandato istituzionale in servizio esterno);
     
  • Art. 3 comma 3, per quanto riguarda le tecnologie si chiede che l’amministrazione fornisca delle sim con traffico dati incluso per i collegamenti da remoto sia per coloro che usano il telefono per lavoro (sempre a titolo esemplificativo gli assistenti sociali del DGMC ma anche gli educatori o i contabili per il DAP che svolgono mansioni assegnate al di fuori della sede di servizio) e in generale per tutti i lavoratori, visto che entro il 31 gennaio l’amministrazione deve predisporre il piano POLA per lo smart working ordinario. Almeno una volta anticipiamo i tempi.
     
  • Art. 5 comma 1 punto b: se la strumentazione tecnologica non è fornita all’amministrazione ed il dipendente non ne è in possesso, sarà assegnato un programma/progetto di smart working eseguibile senza le dotazioni tecnologiche. Al punto e, bisogna garantire i lavoratori la cui prestazione lavorativa è svolta in modalità agile, affinchè siano concessi i diritti sindacali e i permessi personali orari durante le giornate di smart working; Al punto f, le fasce di contattabilità telefonica o telematica, sono quelle nelle quali il dipendente si rende disponibile ad essere contattato nell'arco della giornata di lavoro agile, per garantire un'efficace interazione con l'ufficio di appartenenza. La USB propone che siano tre ore complessivamente (due alla mattina - esempio dalle 10.30 alle 12.30 - e una al pomeriggio - esempio dalle 15.00 alle 16.00), fatto salvo il diritto alla disconnessione in caso di prestazione lavorativa agile già completata o non ancora iniziata nella giornata o in caso di avvenuta comunicazione di sospensione della stessa prestazione lavorativa per esigenze personali (si rimanda ad art, 8 comma 3). Al comma 2, la USB richiede di aggiungere un punto c prima di quello già inserito: autorizzazione a prelevare dall'ufficio fascicoli o parte di essi, previa comunicazione al proprio responsabile di quanto prelevato dall'Ufficio – ma la responsabilità del trasporto fuori della sede eventuali fascicoli non deve ricadere sulle spalle del dipendete. Va inoltre autorizzato il dipendente a prelevare il materiale di cancelleria utile a svolgere la prestazione lavorativa da remoto;
     
  • Art 8 comma 1, le fasce di reperibilità sono esaminate all’art 5 comma 1 punto f. Al comma 3, il lavoratore ha diritto alla disconnessione al di fuori delle ore lavorative necessarie allo svolgimento dell'attività quotidiana in modalità agile. Inoltre, il dipendente ha diritto alla totale disconnessione nelle giornate non lavorative (sabato, domenica e festivi) e nelle fasce orarie giornaliere prima delle ore 7.30 e dopo le ore 20.00;
     
  • Art 9 comma 4, il lavoratore non può essere responsabile della sicurezza dei dati in toto, in quanto il collegamento alle banche dati dell’amministrazione deve avvenire tramite smart card con autenticazione forte, devono essere create per i lavoratori che operano al di fuori delle sedi fisiche le cosiddette VPN (Virtual private network) che garantiscono la massima sicurezza per quanto riguarda il transito dei dati.
     
  • Art. 11, Per le revoche dello smart working, devono essere messi al corrente anche le O.S. locali e la RSU.
     
  • Art. 13 comma 4, la USB richiede il riconoscimento del buono pasto per le giornate di smart working, inoltre la ribadisce e la rinnova per i periodi passati. comma 5 questa O.S. richiede il rimborso o la dotazione della cancelleria e il rimborso delle spese di viaggio sostenute da chi deve svolgere lavoro esterno anche nella giornata di smart working (ad esempio per i funzionari USSM, presenziare le udienze per i minori presso i tribunali dei minori. e delle spese telefoniche come già detto con la richiesta delle SIM). La USB ribadisce che in questa fase emergenziale l’amministrazione deve garantire il distanziamento e l’attenzione alla sicurezza, la quale non deve essere rimandata ai soli lavoratori.

Certi di un positivo riscontro si saluta

Roma, 29 ottobre 2020                                                                    

Per il coordinamento penitenziari

                                                                                                                     (Giovanni Scialdone)

 

Per il coordinamento Minorile

      (Ines Bernacchia)